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Milos

  • Immagine del redattore: Fabio
    Fabio
  • 28 set 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 29 gen

L'isola dai mille colori.



Vi è mai capitato di trovarvi in una spiaggia con alle spalle pareti di roccia dagli infiniti colori? a Milos questo è possibile, venite con noi alla scoperta di questo paradiso delle Cicladi...

il racconto

E’ bastata un’immagine vista per caso a convincerci a scegliere Milos come destinazione delle nostre vacanze settembrine, quelle vacanze che chiudono l’estate e caricano per l’inverno. Il nostro viaggio è iniziato a Santorini, scalo tecnico necessario per accedere a Milos, ma anche buona occasione per trascorrere qualche ora in uno dei luoghi più belli che abbiamo visitato.

Il viaggio in traghetto verso la nostra destinazione è stato decisamente rapido; infatti, dopo una breve sosta a Folegandros, nell’arco di un paio d’ore siamo approdati ad Adamas, porto commerciale e ridente cittadina costiera.

Il nostro albergo era situato a Pollonia, a Nord dell’isola, ed è stato un ottima scelta sia per la tranquillità che lo caratterizzava, sia per i magnifici tramonti che ci ha regalato.

Milos conta ben 75 spiagge, che con i loro colori accesi e gli scogli levigati da un mare dai colori cangianti , ci ha sin da subito infuso un’energia e una voglia di scoprire che sono durati per tutta la  nostra permanenza. Abbiamo così gustato alcune delle località più famose (Firiplaka, Paleochori, Agia Kiriaki, Tsigrado, Plathiena e Gerontas) e ammirato quelle meno note ( Fatourena, Tria Piagadia, Kastanas, Kolimpisionas).

Abbiamo esplorato zone impervie, originate da violenti sconvolgimenti, come la grotta marina semi-crollata di Sikia, o gli anfratti nascosti di Kleftiko (dove in passato trovavano riparo i pirati) o le morbide scogliere di Sarakiniko o ancora le tre caverne  sottomarine, incassate in alte scogliere, di Papafrangas.

Milos non è solo una meraviglia per gli amanti della natura e delle sue infinite varianti, ma è anche una splendida tela sulla quale la mano dell’uomo ha dato un ultimo tocco di pennello, posando sulle sue rocce pittoreschi paeselli.

Plaka, con i suoi vicoli bianchi che si arrampicano su pendii scoscesi; Firopotamos, con la sua languida spiaggia; Klima, con le sue colorate syrme ( rimesse per le barche, molte delle quali oggi sono studios); Adamas, con le sue vivaci taverne; Pollonia, con i suoi imperdibili tramonti; Emporios e Zefira con la loro atmosfera fuori dal tempo.

Non dimentichiamo, poi, le innumerevoli chiesette, alcune delle quali costruite in zone del tutto impensabili e il sorprendente monastero di San Giovanni ( Agos Ioannis), il più antico e venerato.

Ci sono poi le antiche miniere che affascinano e allo stesso tempo intristiscono per loro stato di abbandono e che emanano ancora il loro tipico odore di zolfo .

In realtà l’isola nasconde tante altre perle, che cinque giorni pieni di permanenza fanno solo scorgere, quali spiagge raggiungibili solo in barca o antiche opere dell’uomo (le catacombe e le rovine del sito archeologico che ha dato alla luce la famosa Venere), ma il nostro tempo è scaduto! Ed eccoci ancora in viaggio per l’ultima tappa della nostra vacanza: Mikonos. Quale altra destinazione potevamo scegliere per caricarci adeguatamente se non l’isola della gioia di vivere, dell’energia e dei colori bellissimi?

Così l’ultimo giorno lo abbiamo trascorso passeggiando tra vicoli bianchi, tanto intricati da sembrare un labirinto concludendolo con un caldo tramonto seduti ai piedi di imperituri mulini..



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Sono Fabio ed amo viaggiare!

Ho coinvolto in questa mia passione mia moglie Elena e mio figlio Alberto; insieme abbiamo vissuto numerose esperienze, avventure e momenti felici che ci hanno arricchito notevolmente come persone e come conoscenze. 

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