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L'Oltrepò Pavese e le sue dieci Big Bench

  • Immagine del redattore: Fabio
    Fabio
  • 7 dic 2022
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 11 dic 2022

Dai vigneti della bassa collina alle pendici del Monte Penice


Dieci Big Bench disseminate in punti panoramici da cui ammirare in ogni stagione dell'anno fantastici panorami sulla pianura e sulle vette dell'Appennino Pavese

Il racconto

Non è solo l'estate il momento migliore per una gita sulle colline dell'Oltrepò Pavese, anche l'autunno e l'inverno si possono dimostrare momenti ottimi per delle scampagnate un po' fredde ma che regalano delle viste spettacolari sulla Pianura Padana e l'arco alpino. Provatele poi anche in qualche giornata nebbiosa, vi troverete al di sopra di una coltre bianca a ritrovare quel sole che irraggia di calore i dolci pendii e le viti ormai a riposo.

Tutte le dieci panchine giganti sono state posizionate infatti in punti panoramici e da ognuna di esse la vista è diversa e ovviamente da non perdere, ma andiamo con ordine! Secondo me possono essere suddivise in tre gruppi in modo da poterne visitare più di una nella stessa giornata. Le più vicine alla pianura e molto vicine tra di loro sono Casteggio, Calvignano, Montalto Pavese e Mornico Losana, più spostate e vicine tra loro Retorbido e Codevilla, le più lontane Gomo, Poggio Ferrato, Zavattarello e Romagnese.

Partiamo dunque con il nostro viaggio dalla panchina gigante n. 163 di Casteggio chiamata "farfalla". Di un colore viola acceso e immersa tra i vigneti dell'azienda agricola Ballabio in località San Biagio, la si raggiunge direttamente in auto prendendo una deviazione dalla strada che sale verso Montalto e arrivando fino alla cima. Il suo nome deriva dalla forma del vigneto che la circonda che ricorda le ali di una farfalla, e che produce un ottimo pinot nero premiato dal Gambero Rosso con il premio "bollicine dell'anno" 2011.

Riscendiamo per la stessa via e saliamo verso Calvignano, appena dopo l'abitato troveremo proprio lungo la strada la panchina n. 149 di colore rosso e bianco, subito visibile e molto facile da raggiungere. E' posta tra i vigneti dell'azienda Travaglino che dalla panchina si domina poco sotto. Saliamo poi fino a Montalto e da qui, appena dopo l'abitato, imbocchiamo la strada che porta alla Madonna del Vento dove lasciamo l'auto. Possiamo raggiungere la panchina n. 161 con una breve passeggiata di circa 15 minuti in cresta alla montagna. Da qui il panorama spazia a 360 gradi su tutte le colline e sulla pianura, sul paese di Montalto e sul suo castello immersi nel silenzio della natura. Dopo queste prime tre tappe è doverosa una sosta per un pranzo o una merenda in uno dei ristoranti della zona, a Montalto per esempio troverete il Ristorante Italia che vi consiglio vivamente.

Proseguendo verso Mornico Losana troveremo poi la panchina n 198, posizionata nel mese di aprile di quest'anno, che si apre ad un panorama a 360 gradi che arriva nelle giornate più terse fino alla catena alpina. Di colore bianco e blu, seduti su di essa potrete ammirare il Santuario della Passione di Torricella Verzate, l'Oratorio di San Rocco di Mornico, il castello Isimbardi di Santa Giuletta e, alle spalle, il castello di Mornico e il monte Zavo. Un panorama davvero fantastico. I vigneti che la circondano sono di proprieta dell'azienda agrituristica Il Feudo Nico, altro possibile punto di sosta per assaporare i prodotti e i vini locali.

Spostiamoci ora in direzione di Rivanazzano e Salice Terme e raggiungiamo gli abitati di Codevilla prima e Retorbido poi, qui troviamo la Big Bench n. 139 e la n. 124. Per raggiungere quella di Codevilla occorre entrare in paese e dirigersi verso Mondondone lasciando l'auto nei pressi dell'azienda vitivinicola la Rocchetta di Mondondone. Una breve passeggiata tra le vigne ci condurrà alla panchina bianca e arancione con bella veduta sull'intera Pianura Padana, qui troverete anche una piccola zona pic nic con tavoloni per chi volesse sostare per un pranzo al sacco.

Poco distante da Codevilla incontriamo Retorbido, entriamo in paese seguendo le indicazioni per la panchina gigante ben segnalata e lasciamo l'auto all'imbocco della strada che dovremo percorrere a piedi in salita in quanto non accessibile alle auto. 15/20 minuti di ripida salita ci condurranno in cima anche qui nel mezzo dei vigneti con magnifico panorama finale sulla pianura molto simile a quello di Codevilla. Questa è stata la prima panchina posizionata nell'Oltrepò Pavese. Se non avete ancora fatto una sosta per il pranzo da questo punto siete molto vicini a Nazzano, un piccolissimo e affascinante borgo sulla cima delle prime colline appena sopra Salice Terme, dove potete trovare un ottimo ristorante con terrazza con uno dei belvedere più suggestivi dell'Oltrepò Pavese. Si tratta del Ristorante "Il Belvedere la Terrazza di Nazzano, cucina casalinga con piatti tipici della zona, accoglienza famigliare e vista mozzafiato su tutta la Valle Staffora, provatelo!

Da qui proseguiamo ora verso l'alta collina in direzione delle ultime quattro destinazioni. Iniziamo con Gomo e la Big Bench n. 247. Questo altopiano al di sopra di Godiasco è stato una piacevole scoperta, un pianoro facilmente raggiungibile con una ripida stradina che parte dal centro del paese, una distesa di prati e boschi dove poter fare piacevoli passeggiate con panorama a 360 gradi sulla pianura e sulle vette circostanti. La panchina, di colore bianco e celeste, è raggiungibile tramite un sentiero sterrato in mezzo ai campi che parte appena dopo il piccolo abitato, ed è posta proprio nel punto più alto della zona sotto le fronde dell'unico albero presente sul posto, il panorama da qui è veramente fantastico. Questa panchina è stata voluta dalla ASD Pedale Godiaschese e il suo colore ricorda appunto i colori della squadra di ciclismo degli anni 50.

Seconda tappa di questo itinerario Poggio Ferrato, raggiungibile da Ponte Nizza in direzione della Val di Nizza dove troviamo la Big Bench n. 259. Qui abbiamo avuto la possibilità di partecipare alla sua inaugurazione con la presenza dell'ideatore del progetto Big Bench Community Project, l'ing. Chris Bangle. La potete trovare oltrepassando il paese e camminando attraverso i campi per 5 minuti, anch'essa di colore bianco e azzurro, ma invertiti rispetto a Gomo, con una bellissima veduta sulla valle sottostante.

Ritorniamo a Ponte Nizza e continuiamo in direzione di Varzi per poi proseguire verso Zavattarello. Prima di raggiungere il paese appena dopo Crociglia la panchina appare ai nostri occhi sulla destra poco sopra la strada principale. La potete raggiungere anche direttamente da Zavattarello con una passeggiata che parte dalla chiesa. La Big Bench 263 è l'ultima delle panchine inaugurate in Oltrepò esattamente la decima, a fine estate di quest'anno e offre una vista che spazia dal borgo fino al Castello dal Verme che volendo è possibile raggiungere per una visita guidata.

Da Zavattarello raggiungiamo il punto più alto di questo itinerario Romagnese, che con i suoi 630 metri di altezza è adagiato sotto le pendici del Monte Penice. La panchina gigante n. 170 di colore rosso, è posizionata sulla strada che dal borgo sale verso il giardino botanico di Pietra Corva e non richiede fatiche per raggiungerla essendo a bordo strada. Di fianco alla panchina troverete una simpatica scultura in legno di un gufo e un pastello gigante con riportata la scritta "per disegnare un sogno". Effettivamente la posizione è veramente favolosa, con vista sulla cima del Monte Penice e sull'abitato di Romagnese. Beh! questo noi non l'abbiamo visto, l'avevamo letto quando abbiamo deciso di andare alla sua scoperta, lo vedremo probabilmente la prossima volta cercando di scegliere una giornata migliore.

Così vi ho raccontato in maniera veloce le attuali 10 Big Bench dell'Oltrepò, nate con lo scopo di promuovere il turismo in questa zona affascinante ma forse poco conosciuta e valorizzata. Speriamo ne nascano altre, pronti a scovarle scoprendo luoghi vicini a noi ma ancora sconosciuti.

Al prossimo articolo sulla nuova Big Bench!


Una sosta per il pranzo?


a Montalto Pavese, al Ristorante Italia:


a Nazzano, al Ristorante il Belvedere la Terrazza di Nazzano: https://www.ristorantebelvederenazzano.it/











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Ho coinvolto in questa mia passione mia moglie Elena e mio figlio Alberto; insieme abbiamo vissuto numerose esperienze, avventure e momenti felici che ci hanno arricchito notevolmente come persone e come conoscenze. 

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