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Karpathos

  • Immagine del redattore: Fabio
    Fabio
  • 19 apr 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 28 gen

L'isola del silenzio.


Una vacanza tra spiagge deserte, lontano dal turismo di massa che non ha ancora scoperto questo paradiso nel sud del Dodecaneso

il racconto...

Sbarchiamo a Karpathos alle prime ore del mattino del 1 ottobre, la prima impressione è quella di essere arrivati ai confini del mondo. L’aeroporto è deserto, la signora che presiede il piccolo ufficio del noleggio auto è li fuori ad attenderci con già pronta la nostra prenotazione, così in pochi minuti siamo già a bordo della nostra vettura che troviamo nel posteggio antistante l’uscita anch’esso senza anima viva. E molto strano tutto questo essendo abituati ad aeroporti superaffollati dove bisogna fare code per qualsiasi cosa, ma questo è solo l’inizio di quello che scopriremo durante la settimana; spiagge deserte, strade dove ogni tanto si incontra qualche capra che scappa al nostro arrivo, insomma un’isola che non conosce ancora il turismo di massa e conserva ancora intatte tutte le sue bellezze naturali..

A Karpathos non ci sono grandi monumenti da visitare, anzi direi che non c’è proprio nulla, solo tante piccole chiese disseminate ovunque con il loro caratteristico colore bianco e il tetto azzurro o rosso. Piccoli paesini arroccati sulle montagne dove ogni tanto si incontra qualche anziana signora vestita ancora con i costumi locali, ma soprattutto spiagge, tra le più belle che abbia mai visto, che compaiono all’improvviso circondate da fitti boschi e lambite da un mare che a seconda della luce solare acquisisce i colori dal verde al blu intenso.

E’ un’isola completamente montuosa, non esiste un solo chilometro pianeggiante per cui spostarsi da una parte all’altra non è velocissimo anche se le strade, quelle asfaltate, sono in buone condizioni. Per scoprire i posti più belli e incantati spesso bisogna camminare su sentieri impervi ma la fatica è quasi sempre ripagata.

Oltre alla piccola cittadina di Pigadia, punto di arrivo dei traghetti dal Pireo e dalle altre isole, troviamo Amoopi, località balneare con diversi studios e tante piccole baie riparate.

Da non perdere sicuramente Olimpos, il paese arroccato in cima a un promontorio a nord dell'isola che per tanti anni è stato quasi isolato per l'assenza di una strada asfaltata e il piccolo paesino di pescatori di Finiki sul versante occidentale. Oggi grazie ai lavori durati diversi anni la strada per Olimpos è stata ultimata ed è tutta asfaltata per cui raggiungerlo è abbastanza semplice anche se un po' lungo come percorso. Tra le sue vie circondate da case colorate si svolgono ancora i mestieri di un tempo e non è raro trovare donne anziane vestite con costumi locali che ci invitano a ammirare le loro lavorazioni.

Tantissime sono poi le spiagge, alcune facili da raggiungere con l'auto, altre raggiungibili a piedi dopo brevi o lunghe camminate tra i boschi o lungo il litorale. Alcune di sabbia finissima come la baia di Diakoftis appena dietro l'aeroporto o la spiaggia di Damatria poco più sopra, o ancora le tre baie di Lefkos a nord ovest dell'isola. Altre di sabbia mista a ciottoli, ne sono un esempio Apella e Kira Panaghia o la spiaggia di Kato Lakos. altre ancora di grossi sassi come nella zona di Diafani o la spiaggia di Vananda.

In tutte abbiamo vissuto sensazioni di pace che ormai nel mondo in cui viviamo abbiamo perso ma che in alcuni posti si possono ancora provare.

Le foto inserite non sono state volutamente fatte senza inquadrare mai una persona, in molte di queste siamo stati veramente un’intera giornata da soli nel più assoluto silenzio, rotto soltanto dal rumore delle onde, dalle cicale e dal vento tra gli alberi.


Suggerimento per un soggiorno di lusso:

Hotel Alimounda: https://www.alimounda.gr/

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Sono Fabio ed amo viaggiare!

Ho coinvolto in questa mia passione mia moglie Elena e mio figlio Alberto; insieme abbiamo vissuto numerose esperienze, avventure e momenti felici che ci hanno arricchito notevolmente come persone e come conoscenze. 

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