Big Bench e Borghi Segreti: Un Giorno in Monferrato
- Fabio
- 19 mar
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 20 mar
Tra Casale Monferrato e Alessandria in un paesaggio caratterizzato da dolci colline vi propongo una gita domenicale tra Big Bench e affascinanti borghi che sembrano dominare dall'alto i verdi prati e i pendii coltivati a vite e alberi da frutto.

Il tour si svilupperà principalmente in auto con brevi tratti a piedi di sterrato per raggiungere le big bench e qualche passeggiata per le vie dei borghi, un itinerario adatto a tutti.
Cosa Vedremo tra le Big Bench e i Borghi in Monferrato:
Panchina Gigante n. 91 di Grazzano Badoglio
Panchina Gigante n. 107 di Vignale Monferrato
Panchina Gigante n. 146 Olivola
Panchina Gigante n. 119 di Camagna Monferrato
Vignale Monferrato
Bialbero di Casorzo

Il racconto
Iniziamo il nostro itinerario circolare da Grazzano Badoglio in provincia di Asti: Il paese deve il suo nome a Pietro Badoglio, una figura politica controversa, nato proprio qui nel 1871. In origine, il borgo si chiamava semplicemente Grazzano, ma nel 1939 venne aggiunto il cognome di Badoglio per onorare il suo illustre concittadino.
Oltre al fascino del paesaggio monferrino, Grazzano Badoglio vanta una storia antica: sorge infatti su un vecchio monastero benedettino fondato nel X secolo da Aleramo, marchese del Monferrato. Oggi, la sua chiesa abbaziale custodisce proprio la tomba di Aleramo, un dettaglio che aggiunge un tocco di leggenda alla visita.

Ci dirigiamo subito alla prima tappa ed esattamente alla Big Bench numero 91 che si raggiunge dopo aver lasciato l'auto al parcheggio del cimitero e camminato per qualche centinaio di metri tra filari di vite. La panchina di colore rosso acceso è ben segnalata ed ha una bellissima vista sia sul borgo che su tutto l'arco alpino oggi magnificamente imbiancato di neve e ben visibile grazie alla bellissima gionata. Il suo nome è "Alasia" in onore della donna per l’amore della quale Aleramo fondò il Monferrato. All'imbocco dello sterrato troverete anche il "parco delle rimembranze" con alcuni reperti bellici storici.

Lasciamo Grazzano Badoglio e sulla strada verso Vignale facciamo una breve deviazione nei pressi di Casorzo per ammirare una vera stranezza, il "bialbero": la particolarità di questo doppio albero è dovuta allo sviluppo spontaneo di un ciliegio in una cavità della capitozza di un albero di gelso. Accade spesso che nelle cavità delle branche degli alberi si creino le condizioni adatte alle germinazione dei semi con tutta probabilità trasportate dagli uccelli. In questo caso sono sorprendenti le dimensioni raggiunte dall'albero ospite le cui radici sono arrivate fino a terra.

Ritorniamo ora sui nostri passi e prima di raggiungere Vignale Monferrato facciamo una sosta alla Big Bench numero 107. La panchina è già visibile dalla strada, e lasciata l'auto in una rientranza nei pressi di una cascina la raggiungiamo in un paio di minuti di sentiero in discesa tra le viti dell'azienda agricola Accornero. Di colore bianco e arancione è posizionata verso nord est con veduta sui pendii e sui borghi di Olivola e Frassinello.

Dopo la consueta sosta per ammirare il paesaggio e scattare qualche bella foto continuiamo il percorso verso Vignale Monferrato, punto scelto anche per una sosta per il pranzo. Lasciata l'auto nei comodi parcheggi a valle del borgo, attraverso stretti vicoli acciottolati con case in pietra si raggiunge il cuore del centro storico dove spiccano i due monumenti principali: Palazzo Callori e la chiesa parrocchiale di San Bartolomeo.

Il palazzo, uno degli edifici più rappresentativi di Vignale, è risalente al XVII secolo, ed è stato dimora della famiglia Callori. E' composto da circa 150 stanze con un'ala più antica e una più recente risalente agli inizi dell'800 prospettante sul giardino e sulla piazza. Oggi ospita l'Enoteca Regionale del Monferrato, dove è possibile degustare i vini locali. Poco più su, la Chiesa di San Bartolomeo in stile barocco domina la piazza principale e conserva interessanti opere d'arte sacra. L'interno è caratterizzato da affreschi e dettagli decorativi che meritano una visita. Sul suo lato sinistro un magnifico belvedere permette una vista sulle colline, fin verso la pianura e l'arco alpino.

Dopo il pranzo all'osteria "Il gatto e la volpe" con dei buoni agnolotti alla monferrina e un "bunet", dolce al cucchiaio tipico della cucina piemontese, proseguiamo per la panchina gigante numero 146 di Olivola. Devo segnalare che si è trattato della tappa più deludente dell'itinerario: la panchina posizionata in un bellissimo scenario tra gli ulivi è molto mal tenuta, quasi lasciata a se stessa, tant'è che il suo colore giallo risulta oggi quasi scomparso. Una visita merita invece la piccola chiesa in cima al borgo, la Chiesa di San Pietro con la torre pendente.

Ultima tappa di questo itinerario la Big Bench di Camagna Monferrato, la numero 119. Si lascia anche quì l'auto a bordo strada e con un sentiero sterrato in salita di qualche centinaio di metri si raggiunge la sommità della collina dove è posta la panchina di colore rosso e verde, che richiamano i colori dello stemma comunale. E' denominata "San Roc" a ricordo del nome della zona dove sorge "San Rocco" nel punto in cui un tempo sorgeva una chiesetta. Punto panoramico fantastico che permette una vista a 360 gradi raggiungendo tutte le più alte vette delle alpi occidentali, dal Monte Rosa al Monte Bianco al Cervino fino al Monviso.

Conclusioni
Un itinerario tranquillo per una gita giornaliera con bellissimi panorami e interessanti borghi da visitare. Luoghi di ottimi vini che potete acquistare nelle cantine locali e di ottimi cibi da gustare nelle trattorie e osterie.
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